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Martedì, 19 Marzo 2024
Alla scoperta dell’intelligenza artificiale ChatGPT - AIIC (Associazione Italiana esperti in Infrastrutture critiche)

Alla scoperta dell’intelligenza artificiale ChatGPT - AIIC (Associazione Italiana esperti in Infrastrutture critiche)

APRILE 2023

Negli ultimi tempi si è parlato molto dell’utilizzo di applicativi basati sull’intelligenza artificiale; tra questi il più famoso è ChatGPT. La piattaforma è basata su un modello di linguaggio naturale sviluppato da OpenAI, una delle più grandi e prestigiose organizzazioni di ricerca nel campo dell'intelligenza artificiale.
Il nome della piattaforma, ChatGPT, è l’acronimo di "Chat Generative Pre-trained Transformer", a significare, appunto, la sua funzione principale: generare conversazioni intelligenti con gli utenti.
Il modello di ChatGPT è stato sviluppato utilizzando un tipo di rete neurale chiamato “Transformers”, il quale è stato introdotto per la prima volta da Google nel 2017. Questa rete neurale è stata progettata per gestire sequenze di dati di lunghezza variabile, come parole e frasi, e può essere addestrata su grandi quantità di testo per generare testo coerente e comprensibile. ChatGPT è stato addestrato su una vasta quantità di testo proveniente da fonti come Wikipedia, libri, articoli, notizie e altro ancora. Ciò significa che il modello ha una conoscenza molto vasta e diversificata, consentendogli di fornire risposte accurate e pertinenti su una vasta gamma di argomenti. Un’altra peculiarità di ChatGPT è l’apprendimento continuo durante le conversazioni con gli utenti, migliorando costantemente la sua capacità di comprendere il linguaggio naturale e fornire risposte pertinenti. La piattaforma è stata utilizzata in molti contesti diversi, come ad esempio per fornire supporto ai clienti, per creare chatbot per il servizio clienti, per fornire informazioni su prodotti e servizi e molto altro ancora.
Uno degli aspetti più interessanti di ChatGPT è la sua capacità di generare testo in modo creativo. Ad esempio, è stato utilizzato per generare testo poetico, racconti brevi e persino musica. Ciò dimostra la sua flessibilità e la sua capacità di apprendere e adattarsi a diversi contesti; tuttavia, come qualsiasi altra tecnologia, ChatGPT solleva anche alcune preoccupazioni. Ad esempio, alcune persone temono che la tecnologia possa essere utilizzata per generare contenuti falsi o fuorvianti, altri si preoccupano che ChatGPT possa essere utilizzato per sostituire lavori che richiedono l'interazione umana, come quelli nel settore dei servizi clienti e altri ancora pongono l’attenzione sulla privacy. Proprio a tal proposito recentemente il Garante per la Privacy ha predisposto un provvedimento con effetto immediato per limitare provvisoriamente il trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti
di OpenAI. Nel provvedimento, in sintesi, il Garante ha rilevato una serie di violazioni riguardanti gli artt. 5, 6, 8, 13 e 25 del GDPR, ma, soprattutto, l’assenza di una spiegazione volta a rispondere all’esigenza della società statunitense di raccogliere dati personali al fine di migliorare il servizio. Nel dettaglio, ciò che contesta il Garante riguarda la mancanza di un’appropriata informativa che motivi la raccolta e la conservazione massiva di dati personali. Inoltre, il servizio non prevede un filtro per la verifica dell’età dell’utente, pertanto, l’IA può generare risposte dai contenuti non adatti a un pubblico di età inferiore a 13 anni.Ad oggi, il Garante per la Privacy risulta la prima autorità al mondo a contestare il modus operandi della società OpenAI; questa iniziativa ha aperto un dibattito all’interno dell’Unione Europea e, pertanto, a fine aprile tutte le autorità in ambito privacy del Vecchio Continenti si riuniranno per discutere la questione. In attesa delle istituzioni, è importante osservare il comportamento della startup statunitense per comprendere le modalità con quali deciderà di affrontare la tematica.

Gianluca Cipriani

Andrea Agostino Fumgalli

(Newletter AIIC n. 04 (2023))